Archivia Aprile 28, 2022

Amianto, a 30 anni dalla legge 257/92, dati Iss Ministero Salute

A 30 anni dalla legge 257/92.

Il 27 marzo 2022 abbiamo ricordato il trentennale dell’approvazione della legge che ha messo al bando l’amianto in Italia.

Il 24 marzo Ministero della Salute e Iss hanno analizzato priorità e prospettive a trent’anni in un convegno in streaming.

L’Iss ha pubblicato dati e riflessioni riguardanti la lotta all’amianto e la sanità.

Ricordiamo la legge 27 marzo 1992 n.257 Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto. Questi in sintesi i dati pubblicati dall’Iss:

circa 4.400 l’anno i decessi per amianto nel periodo 2010-2016;

3.860 uomini e 550 donne;

2.830 per tumore polmonare, 1.1515 mesotelioma maligno con l’amianto che ne causa più dell’80%, 58 asbestosi, 16 tumore ovarico;

500 i decessi prima dei 50 anni nel periodo 2003-2016, probabilmente persone esposte all’amianto nell’infanzia;

a livello mondiale i mesoteliomi da esposizione ambientale variano dal 5% al 20%;

Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM) attivo dal 2002;

Tavolo inter-istituzionale presso la Presidenza del Consiglio istituito nel 2016;

entro luglio 2025 tutti gli Stati Ue dovranno eliminare i prodotti di amianto secondo il Regolamento UE 2016/1005;

la legge italiana del 1992 ha anticipato il divieto UE di 13 anni.

FONTE: Iss Ministero Salute

Scheda Garante Privacy , Phishing, cos’è e come proteggersi

Pubblicata dal Garante per la protezione dei dati personali un’infografica con informazioni per gli utenti per proteggersi dal phishing, dalle tecniche di cosiddetta pesca online fraudolenta dei dati personali.

La scheda è stata realizzata nel 2020 ed è stata inserita dal Garante nell’insieme dei materiali informativi dedicati alla materia. Riporta suggerimenti per difendersi dai tentativi di appropriazione indebita di dati personali o aziendali cruciali, come username e password, PIN, numeri di conto corrente, bancomat e carte di credito.

Il phishing si evidenzia spesso su inviti per email, SMS, chat mascherati e che riportano richieste di click su link, form, per inviare richeiste, risolvere problemi o per consultare comunicazioni. False.

Il Garante raccomanda di:

innanzitutto utilizzare buon senso;

in ogni caso mai comunicare dati accessi e pass a sconosciuti;

enti banche e aziende non li richiedono mai;

non cliccare su link sospetti;

“posizionare sempre il puntatore del mouse sui link prima di cliccare: in molti casi si potrà così leggere in basso a sinistra nel browser il vero nome del sito cui si verrà indirizzati”;

osservare indirizzi e mittenti che spesso sono simili agli originali con evidenti errori ortografici;

diffidare dei messaggi con toni intimidatori;

utilizzare antivirus che sia in grado di proteggere anche dal phishing;

non salvare le pass sui browser;

utilizzare password articolate e cambiarle spesso;

per gli acquisti online preferire carte prepagate, sistemi di alert e controllare i movimenti.

FONTE: Garante Privacy

Eu-Osha, Lavoro da piattaforme, rischi consegne, contenuti, lavoro manuale

Sicurezza lavoro attività organizzate da remoto.

Eu-Osha ha pubblicato quattro nuovi casi studio sul lavoro gestito da piattaforme digitali, analisi dei rischi, buone prassi.

Quattro schede in inglese che descrivono quanto anticipato da Eu-Osha a metà febbraio nella sintesi Salute e sicurezza sul lavoro nelle piattaforme digitali: insegnamenti tratti da regolamenti, politiche, azioni e iniziative.

Le quattro schede sono:

Rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro associati all’attività di programmazione remota organizzata tramite piattaforme di lavoro digitali;

Rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro associati all’attività di consegna di pacchi organizzata tramite piattaforme di lavoro digitale;

Rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro associati all’attività di revisione di contenuti online tramite piattaforme di lavoro digitali;

Rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro associati ai lavori manuali svolti tramite piattaforme di lavoro digitale.

FONTE: Eu-Osha

Scheda Inail 2016-2020 , aggressioni sul lavoro nella sanità

Più di 12mila casi di infortunio sul lavoro derivanti da violenza aggressione minaccia nel quinquennio 2016-2020, una media di 2.500 all’anno, tre quarti di questi hanno interessato le donne. Sono i dati Inail dell’infografica Le aggressioni sul lavoro nella sanità e assistenza sociale pubblicato per la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari” del 12 marzo 2022.

Dei 12mila casi il 46% ha riguardato il settore dell’assistenza sanitaria, il 28% assistenza sociale residenziale e il 26% assistenza sociale non residenziale.

Più di un terzo ha coinvolto infermieri ed educatori profesisonali. Quindi il 25% operatori socio-sanitari, 15% operatori socio-assistenziali e assistenti-accompagnatori per persone con disabilità, 5% medici (l’obbligo assicurativo Inail non riguarda sanitari generici di base e i liberi professionisti).

Il decreto che ha istituito la Giornata del 12 marzo.

FONTE: Inail

Art. 34 Regolamento 1107/2009 – procedura istanze di autorizzazione fitosanitari

Con nota dell’8 marzo 2022 il Ministero della Salute ha pubblicato indicazioni circa la Procedura per la gestione delle istanze di autorizzazione in attuazione dell’art. 34 del Regolamento n. 1107/2009. Procedura per l’accesso sul mercato, in attesa di linee guida sulla comparabilità.

La prassi riguarda le istanze per la nuova autorizzazione di un prodotto fitosanitario con composizione identica o simile a quella di un prodotto autorizzato. “Può essere accettata se il periodo di protezioni dati è scaduto sia per la sostanza attiva che per il prodotto di riferimento, in base a quanto riportato negli artt.59, 60 e 61 del Regolamento (CE) n.1107/2009“.

Interessa i casi di studi già protetti e protezione dati scaduta e non prodotti con procedura di rinnovo o di modifica significativa.

La circolare riporta i passaggi della domanda a partire dalla Pec e dalla mail ordinaria a contactpoint.ppp@postacert.sanita.it. Quindi UGROB, DGSAN, controlli sulla documentazione, amministrativo sostanza, conformità al documento SANCO/12638/2011, pubblicazione di decreto ed etichetta, inserimento nella Banca Dati dei Prodotti Fitosanitari, DocsPA.

Fonte: Ministero della salute